Letino: compromessa una parte dell'ittiofauna nel torrente Lete


Le parole sono poche e la rabbia è tanta. Ancora una volta siamo costretti a subire l'ennesimo stupro silenzioso del nostro Matese. Una parte dell'ittiofauna del torrente Lete è stata annientata. Un cimitero di trote putrefatte che galleggiano sul torrente a pochi metri dal depuratore. Un quadro desolante che avvicina le immagini del Lete a quelle dei laghi e fiumi in Cina dove si vedono uomini e bambini nuotare tra le carcasse di pesci morti. Gli amanti della pesca sportiva hanno sempre visto in Letino come il paradiso terrestre, quel luogo dove praticare la pesca in movimento camminando ore e ore tra le bellezze del Matese. In una settimana, una parte del torrente si è trasformato in un inferno. Di fronte allo scempio ci si sente impotenti e amareggiati. Trentino Fishing  è l'esempio della buona politica ambientale e la sinergia tra gli operatori del turismo, consentendo agli amanti della pesca scenari da capogiro. L'assenza di una politica volta a preservare le acque, l'assenza di controlli e la mancata attuazione dei regolamenti per la pesca continuerà a rendere il Matese un'isola infelice. 
Sono giorni che le trote galleggiano morte sul torrente, eppure ancora nessun organo competente ha provveduto alla rimozioni delle stesse. Abbiamo battuto il tratto che va dal depuratore fino al ponte in pietra (prima del lago di Letino) e a malincuore possiamo confermare che le trote il quel tratto sono scomparse. Non c'è presenza di pesce. A questo scempio ci si aggiunge la pesca di bracconaggio. Più volte abbiamo segnalato alle Autorità la presenza di nasse e cavi elettrici pronti per essere collegati alle batterie delle auto. Pochissimi controlli, istituzioni assenti ed un Parco Regionale distante da quelle che sono le problematiche legate al territorio. Preservare le comunità applicando una politica ambientalista è utopia. Il Trentino Alto Adige ha sfruttato le acque interne per creare un indotto turistico legato alla pesca sportiva.

Quello che è successo a Letino è l'ennesimo schiaffo al Matese e alle persone che operano nel settore turistico, cercando con mille difficoltà di promuovere  e salvaguardare il territorio. Gli amministratori tacciono. 

Amedeo Santomassimo

Ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni. Continuerò a farlo.

2 commenti:

  1. credi che il problema sia solo riferito ai pesci?
    la stessa acqua, scende giu a valle verso i torrenti e pozzi
    usati da lete s.p.a.
    finisce sulle nostre tavole.
    Quello che doveva essere un compito delle guardie forestali
    oggi divenute carabinieri ( fanno solo controlli lungo le strade per verifica :patente e libretto )e lasciato allo sbaraglio.La provincia si e invetato i ranger ambientali
    che di ambiente ne sono propri fuori.
    così altri fondi publici possono essere fruttati per nulla ed avere nulla

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  2. Per quanto riguardo il corso delle acque non so cosa dirti. Attendiamo speranzosi le analisi delle acque. Per quel che riguarda il ruolo della forestale hai pienamente ragione. Hanno ridotto all'osso il sistema di controllo. L'accorpamento ai Carabinieri ha limitato le funzioni del CFS. Auguriamoci che il tutto sia recuperabile in breve tempo. Purtroppo dobbiamo prendere atto che dal depuratore al lago non c'è più vita.

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