Ricomincio da me? No!
Tranquilli...non sono sparito, ero solamente in missione. La vita spesso ci riserva delle sorprese che ti lasciano basito, attonito e spesso impietrito. Ci sono sorprese che ti fanno gioire e arricchire il bagaglio culturale. Ho avuto la bellissima esperienza di collaborare con un centro di accoglienza per i richiedenti asilo politico. Ho incontrato tanti ragazzi, ho ascoltato tante storie e asciugato tante lacrime di ragazzi più piccoli di me. Hanno avuto solo "il dono" di essere nati nella parte sbagliata del Mondo. Occhi tondi, grandi come il mondo, quel mondo che gli ha negato un'infanzia normale, quelle mani piene di calli e smagliature, come quei solchi di terra lavorati in Gambia e in Ghana. Frustate sulle spalle, come i remi battono sulle acque del mediterraneo. Quel sorriso di speranza, la speranza di chi ha perso un genitore, un fratello e una sorella nel cimitero più grande d'Europa. La mia vita si è movimentata e ho scoperto di avere tanti fratelli di tante nazionalità. Il mio istinto mi porta a difenderli, a trattarli bene e a rispettarli. Il mio inglese lascia a desiderare. Orrori di comunicazione a volte non lasciano scampo: "c'è da studiare"! Vado a Milano per lavoro e compro il vocabolario da viaggio per l'inglese. Torno e subito mi metto all'opera. Parlo con i fratelli africani quasi come un comico della Mediaset, l'importante è farsi capire. Per ora ci capiamo molto bene. Proverò a farmi capire meglio affinché la loro vita diventi migliore. Con o senza uno smartphone.
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